Innanzitutto il primo “comandamento”: L'Intelligenza Artificiale può davvero potenziare la relazione terapeutica, restituendo tempo attenzione al paziente ma prima di tutto va ribadito che al centro c'è sempre la persona. Così come va ricordato sempre che l'IA è soprattutto uno strumento di supporto, più che un sostituto del giudizio clinico e quindi il “decisore ultimo” nella cura deve restare sempre e solo il professionista sanitario. Ma anche che tutti i risultati siano sempre “spiegabili, verificabili e trasparenti”. Eccoli i primi tre punti del prezioso decalogo elaborato da Anitec-Assinform, l'associazione di Confindustria delle imprese ICT, che insieme al Tavolo di lavoro multidisciplinare che riunisce istituzioni, clinici, imprese, esperti e stakeholder del settore sanitario ha messo a punto anche delle Linee di indirizzo per l'adozione dell'Intelligenza Artificiale nella relazione tra professionista sanitario e paziente. Documenti questi presentati ufficialmente in occasione di un evento l'11 dicembre alla Camera dei deputati e che le imprese mettono a disposizione di tutto il mondo della Sanità.
L'impatto dell'Intelligenza Artificiale nella Sanità
Secondo le stime, a livello globale, il mercato dell'intelligenza artificiale applicata alla sanità continua a crescere rapidamente: entro il 2025 dovrebbe superare i 28 miliardi di dollari, rispetto a circa 1 miliardo nel 2016. In Italia, si prevede un incremento superiore al 35% già nel 2025 rispetto al 2024, rendendo l'IA la tecnologia con il tasso di crescita più elevato tra quelle attualmente impiegate in ambito sanitaria. Oggi ricordano le linee guida messe a punto da Anitec-Assinform le applicazioni dell'Ia nella sanità sono già oggi “molteplici e in rapido sviluppo”. “Le tecnologie innovative stanno migliorando l'efficienza operativa, liberando tempo prezioso per i professionisti sanitari e permettendo loro di concentrarsi sulla relazione di cura. Consentono diagnosi più rapide e accurate, come nel caso della diagnostica per immagini, dove l'IA può supportare il medico nell'individuare precocemente anomalie difficili da rilevare a occhio nudo, contribuendo a migliorare la precisione e l'efficacia del processo diagnostico”, avvertono le linee guida. Che sottolineano anche come le tecnologie con l'IA migliorino anche l'esperienza di cura del paziente “in termini di efficienza, appropriatezza e autonomia”. Tuttavia, per sfruttare appieno queste opportunità, è fondamentale che il personale sanitario sia “adeguatamente preparato all'introduzione di queste nuove tecnologie”. Nascono anche da qui le raccomandazioni contenute nelle linee guida, un documento che è stato sottoscritto da alcune delle più rappresentative associazioni e società scientifiche del mondo sanitario: FIMP, FNOPI, SID, SIIAM, SIMIG e SNAMI, nonché dal CONFCOOPERATIVE SANITA' e da Cittadinanzattiva.
Avanza la Sanità digitale nel Servizio sanitario
In particolare il documento definisce le direttrici per integrare l'IA nella cura e nell'assistenza del paziente, con attenzione alla centralità della persona, alla valorizzazione del ruolo del professionista sanitario e alla necessità di un'adozione consapevole, sicura e trasparente delle tecnologie digitali. La pubblicazione si inserisce in una fase avanzata del percorso di trasformazione avviato con la Missione 6 Salute del Pnrr, che ha accelerato in modo decisivo la digitalizzazione del Ssn. Negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti notevoli su tutto il territorio nazionale grazie all'avanzamento di progetti chiave del Piano, quali il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, l'Ecosistema Dati Sanitari, la Piattaforma nazionale di telemedicina e la Piattaforma di Intelligenza Artificiale a supporto dell'assistenza primaria. Il lavoro evidenzia come l'IA possa diventare un alleato del professionista sanitario, capace di ridurre il carico amministrativo, migliorare l'organizzazione delle informazioni cliniche, anche attraverso la compilazione assistita del patient summary e supportare il processo decisionale senza mai sostituire il giudizio clinico. “L'esperienza ci insegna che la tecnologia realizza a pieno il suo potenziale quando è compresa, accettata e utilizzata in modo consapevole dai suoi utenti. Per questo le linee di indirizzo che presentiamo oggi nascono da un dialogo continuo tra imprese, istituzioni e terze parti rappresentative di medici, professionisti sanitari e pazienti. L'IA può sostenere l'evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale, ma solo se inserita in processi chiari, affidabili e realmente orientati ai bisogni delle persone e delle strutture”, Massimo Dal Checco, Presidente di Anitec-Assinform.
Priorità e principi irrinunciabili nel rapporto tra paziente e sanitario
Oltre alla centralità del paziente e all'IA come supporto del sanitario e non come sostituto tra le priorità sottolineate dal documento emergono anche l'interoperabilità dei sistemi, la qualità dei dati, la riduzione della frammentazione digitale, la formazione continua dei professionisti, i percorsi di valutazione e validazione delle tecnologie, la protezione della privacy e la governance partecipata che coinvolga tutti gli attori del sistema sanitario. Le Linee di indirizzo sottolineano inoltre come l'Intelligenza artificiale possa contribuire a ridurre le disuguaglianze territoriali, ampliando l'accesso ai servizi digitali anche nelle aree interne e meno infrastrutturate. Insieme al documento, è stato prodotto come detto un Decalogo sintetico e agevole per l'adozione dell'IA nella relazione tra professionista sanitario e paziente, che sintetizza in dieci principi i capisaldi della proposta: centralità della relazione terapeutica, equità territoriale, responsabilità e sicurezza, trasparenza, ruolo del professionista come decisore ultimo, interoperabilità dei dati, co-progettazione multi-stakeholder, tutela della privacy e del consenso, appropriatezza e valutazione d'impatto. Queste linee di indirizzo e il Decalogo rappresentano dunque per Anitec-Assinform un passo importante verso una sanità più moderna, interoperabile e centrata sulla relazione tra professionista e paziente, offrendo una guida concreta alle istituzioni, alle strutture sanitarie, ai professionisti e alle imprese nella fase cruciale di transizione digitale che il Paese sta attraversando.












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