Si ritira Wawrinka: tre Slam vinti, rovescio sublime, rapporto di alti e bassi con Sinner

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Il quarantenne svizzero ha dato l'annuncio via social della prossima conclusione della sua carriera agonistica: "Il 2026 sarà il mio ultimo anni. Vi voglio vedere per l'ultima volta in tutto il mondo". Era stato molto duro con Sinner all'epoca del caso-Clostebol

Luigi Ansaloni

19 dicembre - 21:11 - MILANO

Anche Stan Wawrinka è arrivato alla sua last dance. Anzi, come dice lui, alla sua "one last push". Il tennista svizzero, 40 anni, ha annunciato tramite i social che il 2026 sarà l'ultima occasione per vederlo in azione, il suo ultimo anno nel tour. Poi, il ritiro. “One Last Push, tutti i libri hanno bisogno di una fine. Ora è tempo di scrivere l’ultimo capitolo della mia carriera da tennista professionista. Il 2026 sarà il mio ultimo anno nel tour - ha scritto Wawrinka sui social -. Sogni e passione, di queste caratteristiche si è formato il mio viaggio. Voglio ancora spingere i miei limiti e finire il viaggio nella miglior maniera possibile. Ho ancora dei sogni in questo sport. Ho apprezzato ogni singola parte di tutto ciò che il tennis mi ha dato, specialmente le emozioni che provo giocando di fronte ai tifosi. Vi voglio vedere per un ultima volta in tutto il mondo”. 

il declino

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Da anni l'ex numero tre del mondo non era più competitivo, ma Wawrinka è un giocatore che ha regalato agli appassionati di tutto il mondo uno dei cinque rovesci (rigorosamente a una mano) più belli della storia del tennis e alcune delle più emozionanti partite degli ultimi 15 anni. Un giocatore, Stan, esploso relativamente tardi, ma la deflagrazione si è sentita, eccome. Tre slam in piena epoca dei Big Three, come Andy Murray, tre finali vinte contro Novak Djokovic (due) e Rafael Nadal. Il serbo battuto, anzi preso a pallate, al Roland Garros 2015 e agli Us Open 2016, lo spagnolo spazzato via all'Australian Open del 2014. In più, un oro olimpico in doppio con Roger Federer a Pechino 2008 e una coppa Davis con la sua Svizzera, nel 2014, sedici tornei e un 1000 a Montecarlo. Non un campione di continuità, Wawrinka, ma ai suoi picchi ha avuto davvero pochi eguali, soprattutto se parliamo del suo rovescio, un colpo di una bellezza sublime e di un'efficacia tremenda. Il salto di qualità di Stan, dopo qualche anno tra alti e bassi entrando e uscendo dalla top 10, è arrivato grazie a Magnus Norman, che gli ha sistemato il dritto, diventato solido quasi come il rovescio, e il servizio. Le prime avvisaglie si erano avute nel 2013, quando costrinse al quinto set in Australia Novak Djokovic, in una delle più belle partite che la Rod Laver ricordi negli ultimi anni. Nel 2014 fu Stan a dare la prima sconfitta a Melbourne a Nole dopo 3 anni di assoluto dominio.

il rapporto con sinner

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Negli ultimi anni, tra infortuni anche gravi e età, la carriera di Wawrinka aveva preso, inevitabilmente, il viale del tramonto. Insieme a Nole e a Cilic, era l'ultimo della generazione d'oro nel tennis pre Sinner e Alcaraz, quella che ancora non si arrende a carta di identità e ragione. Ecco, a proposito di Jannik, rapporto contrastato con l'altoatesino. A inizio carriera Stan è stato uno dei più grandi sostenitori di Sinner, con tanti complimenti e messaggi di stima e incoraggiamento. Nel 2019 si incontrarono al primo turno degli Us Open, con Jannik appena 18enne, Wawrinka vinse in quattro set ma a fine match riempì di lodi l'italiano, prospettandogli una luminosa carriera. Cosa che poi è avvenuta. Ultimamente però qualcosa sembra essere cambiato e le parole di Stan verso l'attuale numero 2 del mondo non sono più tanto al miele. Wawrinka è stato durissimo per il caso Clostebol: "La gestione del caso Sinner ha fatto male al tennis. Comunicazione sbagliata che ha fatto perdere credibilità, se si cercano davvero i giocatori positivi o alla fine si riduce tutto ad avere un avvocato bravo che ti fa uscire nel miglior modo possibile", alcune delle parole non certo concilianti dello svizzero. Stan ha anche messo, in una classifica di preferenze personali, Sinner al decimo posto su dieci tra i tennisti preferiti. Il rapporto con l'altoatesino comunque poco cambia nell'economia della carriera di Wawrinka. Un uomo che sfidò i giganti. A volte battendoli pure.

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