"Mi sono riconciliato con Francesco prima che morisse". Lo ha rivelato mons. Georg Gaenswein, storico segretario personale di Benedetto XVI, protagonista, quando Benedetto era Papa emerito, di un duro scontro con il Papa 'regnante' Francesco. "Sono anche andato a pregare sulla sua tomba a Santa Maria Maggiore", ha aggiunto parlando con i giornalisti a margine della presentazione di un libro della Lev, Libreria editrice vaticana, che ha raccolto le omelie inedite di Joseph Ratzinger.
"Papa Leone - ha risposto - Mi ha fatto un'ottima impressione".
"Benedetto XVI santo? Io certamente lo auspico ma lasciamo fare alla provvidenza, come si sa nella Chiesa si attendono di norma cinque anni dalla morte", ha detto ai giornalisti. Gaenswein ha comunque raccontato di ricevere continuamente lettere ed email di chi vuole testimoniare la santità di Benedetto XVI, "non so nemmeno dove hanno trovato il mio indirizzo, mi raggiungono continuamente".
"Io ho visto come lui ha vissuto - ha detto -, come ha affrontato i problemi anche grandi", ha aggiunto sul Papa che si è dimesso con un gesto di portata storica, "ha cercato e trovato sempre una risposta nella fede, questo fa parte del suo dna spirituale".Alla domanda se vede nel suo futuro un ritorno a Roma, lui che ora è nunzio in Lituania, Estonia e Lettonia, risponde: "Io non sono profeta" ma ricorda con un sorriso di essere stato "28 anni a Roma", "il mio cuore certamente è romano". Gaenswein ha commentato anche il fatto che Leone tornerà nell'appartamento pontificio dove lui come segretario ha abitato insieme a Benedetto: "Un sollievo incredibile".
Gaenswein riferisce anche della "atmosfera di preoccupazione" che si vive nei Paesi baltici per l'aggressività della Russia. "Del resto - ricorda - la libertà e l'indipendenza di quei Paesi è molto recente, soltanto dal '91 i 'soviet' li hanno lasciati".
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