"Di fronte a quanto sta avvenendo
nelle redazioni di Repubblica e Stampa, il governo italiano non
può restare silente e fermo. Palazzo Chigi deve assumere
un'iniziativa immediata di fronte a quella che appare come una
vera e propria dismissione di un patrimonio della democrazia
italiana. Per la tutela di beni e capitali strategici di
interesse nazionale viene spesso evocato il Golden Power.
Utilizzato da questo Governo per molto meno". Lo propone il
presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.
La vendita del gruppo Gedi è ormai un fatto acclarato:
vengono al pettine nodi finanziari irrisolti della proprietà che
hanno portato a questa fase di smantellamento. Ma la cessione
degli asset di valore a un soggetto straniero che come
denunciano i Cdr non offre alcuna garanzia su occupazione,
solidità industriale, identità editoriale e qualità
dell'informazione, non può passare sotto silenzio", spiega
Boccia.
Si tratta di "un gruppo editoriale che ha segnato la storia
del nostro giornalismo e rappresenta un presidio essenziale del
pluralismo. Le informazioni fornite alle redazioni delineano
inoltre la prospettiva di una vendita successiva per pezzi: una
scelta inaccettabile. Chi intende acquistare deve assumersi la
responsabilità dell'intero gruppo e del suo rilancio
industriale, non procedere a uno spezzatino che indebolirebbe
ulteriormente il sistema dell'informazione", prosegue.
"Esprimiamo la solidarietà mia personale e quella del gruppo
del Partito Democratico al Senato a chi quel patrimonio lo ha
fatto vivere in cinquant'anni anni di storia e continua a farlo
vivere oggi. Siamo al fianco dei lavoratori del gruppo, che
hanno annunciato iniziative di mobilitazione e sosteniamo le
loro richieste di trasparenza e responsabilità. Ci auguriamo che
al più presto possa esserci un confronto con il governo, perché
in gioco non c'è solo il futuro di un'impresa editoriale, ma un
pezzo della storia e della democrazia del Paese", conclude
Boccia.
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