di Luca Ferrero
L'invito al rinnovamento di Forza
Italia, lanciato da Pier Silvio Berlusconi,crea qualche tensione
nel partito. I nodi sul tavolo sono più di uno, gli scenari
diversi, i commenti ridotti al minimo. "Il momento è delicato",
spiega uno dei pesi massimi azzurri. E la cautela di tutte le
parti lo testimonia. Dopo il richiamo alle "facce nuove" del
secondogenito del Cavaliere, sugli organi di stampa sono
cominciate a circolare ipotesi sul futuro. Anche se resta una
certezza, espressa da più di una fonte qualificata: il timone
del partito resta saldo nelle mani del ministro degli Esteri,
fino alle prossime elezioni politiche. Qualche mal di pancia tra
le fila degli azzurri si registra, ma nulla che possa scalfire
la figura dell'attuale segretario. Mentre il processo di
rinnovamento, che in molti considerano già iniziato, sembra
piuttosto indirizzato su due principali direttrici a breve
termine: un quartetto di 'facce nuove' su cui puntare nelle
comunicazioni all'esterno, e un'accelerazione sui congressi
regionali per rinnovare la dirigenza dalla base. Temi su cui si
starebbe discutendo anche se nessuna conferma viene fatta
filtrare ufficialmente. Non sono in discussione i capigruppo di
Camera e Senato.
La novità da mettere in campo già da subito, sarebbe dunque
quella di una più alta esposizione mediatica di un ristretto
gruppo che possa fungere da nuova 'cover'. Gli occhi sono
puntati sui governatori Occhiuto e Cirio, ma anche sul
vicesegretario Stefano Benigni e sul leader dei Giovani Simone
Leoni. Tutti nomi ben visti anche dalla famiglia Berlusconi. Che
intanto, guardando alle prossime elezioni, non ha intenzione di
mollare la presa sulla selezione di volti nuovi e figure
autorevoli da inserire anche nelle liste del partito.
Prospettiva di lungo termine, certo, ma non di secondaria
importanza. Intanto, il rinnovamento passerà anche dai congressi
regionali, che secondo fonti parlamentari potrebbero prendere il
via già dopo il Referendum. Così da arrivare al congresso
nazionale tra la fine del 2026 e l'inizio del 2027. Quando la
leadership dell'attuale segretario sarà difficilmente
contendibile.
Intanto, l'attenzione resta alta sull'evento di mercoledì.
Quando a palazzo Grazioli, la storica residenza romana di Silvio
Berlusconi, andrà in scena il convegno dei 'liberali' chiamati a
raccolta da Andrea Ruggieri. Unico invitato politico, Roberto
Occhiuto. Ma c'è anche chi continua a guardare di buon occhio
una discesa in campo di Pier Silvio. "Se Forza Italia apre i
congressi un leader può venire fuori, io spero che sia uno della
famiglia Berlusconi ma mi sembra poco plausibile", spiega
l'attivista ed ex compagna di Silvio Berlusconi Francesca
Pascale. Che intanto annuncia di essere pronta a correre con un
"suo programma" al congresso regionale in Toscana, "purché
democratico". E anche la ministra Anna Maria Bernini incalza:
"d'accordissimo" con Pier Silvio, "viva i volti nuovi".
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18 ore fa
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