"Il capitale della Banca d'Italia, comprese quindi le riserve auree, è detenuto da banche, assicurazioni, fondazioni, enti ed istituti di previdenza, fondi pensione ecc. aventi sede legale in Italia. In molti casi si tratta di soggetti privati, alcuni dei quali controllati da gruppi stranieri. L'Italia non può correre il rischio che soggetti privati rivendichino diritti sulle riserve auree degli italiani. Per questo c'è bisogno di una norma che faccia chiarezza sulla proprietà". Lo si legge in una nota informativa di FdI - anticipato dai siti di Repubblica e Corriere della sera - intitolata 'Oro di Bankitalia al popolo italiano: smontiamo le fake news', a proposito dell'emendamento alla manovra presentato dal partito della premier Meloni.
"Inoltre - si nota nel documento dei gruppi parlamentari -, sul sito della Banca d'Italia si afferma che l'oro è di 'proprietà dell'istituto'. Un motivo in più per esplicitare che le riserve auree sono di proprietà di tutti gli italiani".
È "falso" sostenere che "il Governo vuole l'oro di Bankitalia per venderlo". Lo si legge in una nota informativa interna di FdI, intitolata 'Oro di Bankitalia al popolo italiano: smontiamo le fake news', a proposito dell'emendamento alla manovra presentato dal partito della premier Giorgia Meloni. "Al contrario - precisa il documento -, vogliamo affermare che la proprietà dell'oro detenuto dalla Banca d'Italia è dello Stato proprio per proteggere le riserve auree da speculazioni. L'unico che ventilò l'ipotesi di una vendita delle riserve auree fu un governo di sinistra, quello di Romano Prodi, che nel 2007 salutava come 'positivo' il dibattito sul tema".
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