Andranno all'asta i doni di
rappresentanza ricevuti dalla presidente del Consiglio Giorgia
Meloni, e il ricavato potrà essere elargito ad associazioni e
organismi senza scopo di lucro. Dalla parure di gioielli
ricevuta dalla Libia al paio di scarpe di pitone blu e tacco in
oro, passando per il tablet donato dal presidente ucraino
Volodymyr Zelensky: sono alcune centinaia gli omaggi destinati
alla premier in questi tre anni nelle sue visite ufficiali, in
Italia e nel mondo, 270 come emerso il 3 maggio dall'elenco
depositato alla Camera in seguito a un'interrogazione presentata
dal deputato di Italia viva, Francesco Bonifazi.
Per legge non possono essere trattenuti quelli con un valore
di 300 euro, e i più preziosi sono conservati un un caveau. A
fine ottobre il segretario generale di Palazzo Chigi ha disposto
la vendita di questi beni, e nei giorni scorsi una delibera ha
affidato il servizio di "gestione della vendita all'incanto dei
doni di rappresentanza ricevuti dalla Presidenza del Consiglio
dei ministri" alla Bertolami Fine Art.
Non si conosce ancora la lista dei doni che andranno
all'asta. La stima del valore spetta alla casa d'aste e galleria
d'arte romana, che ha ottenuto l'appalto da 40mila euro
offrendo, "quale corrispettivo, il 5% sui proventi della
vendita".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA

2 giorni fa
3











English (US) ·